ALMOST NOTHING CERN: LA SCOPERTA DEL FUTURO

Durata: 74 min

Genere: Documentario
Lingua: Italiana
Regia: Anna De Manincor, Zimmer Frei
Il CERN è come una città con una sua sinfonia, fatta di corridoi deserti e spazi di condivisione, di una dimensione diurna, brulicante, e di una dimensione notturna, più silenziosa (ma sempre sveglia), di un sindaco - l'italiana Fabiola Giannotti, attualmente direttrice generale -, persino di un trio musicale, e di una cattedrale nella cattedrale, l'immenso acceleratore LHC, scrigno dei misteri del cosmo, ai piedi del quale l'essere umano, che pure l'ha costruito, appare sempre troppo piccolo.
Dopo aver ritratto Bruxelles, Copenaghen, Budapest, Marsiglia e "Mutonia", nell'ambito del progetto Temporary Cities, la regista guarda dunque ad un'altra comunità urbana in perenne costruzione e ricostruzione (recentemente, il collasso di un collegamento elettrico su ventimila che ne esistono ha causato danni enormi, imposto il fermo di un anno e una globale ricostruzione). Il CERN, però, non è solo una città sperimentale ma anche, soprattutto, una città ideale, in cui il contributo del singolo non è mai sufficiente né risolutivo, ma è l'apporto dei tanti, senza etichette di religione o nazionalità, a motivare i progressi. Il documentario, attraverso le voci di alcuni protagonisti dell'organizzazione, racconta perciò anche la sfida democratica imposta dal progetto stesso, la forte competizione che si annida al suo interno, le tante storie di occasioni mancate, sognate, sfiorate. Se l'obiettivo di chi abita quel luogo è osservare la natura, il film si pone giustamente in una posizione simile, il suo occhio è quello di un osservatore dell'osservatorio e degli osservatori.
L'aspetto sociale risulta il più indagato, ma non manca qualche incursione nelle problematiche scientifiche vere e proprie (Trovato lo Higgs, cosa cercare? Dov'è la nuova fisica? Cosa significa che il vuoto è pieno? Come si spiegano i cambi di "personalità" dei neutrini?). Sono quesiti sterminati rubati a qualche conversazione apparentemente informale, perché è così che accade al CERN: è al tavolo del bar che si discutono i grandi misteri. Per questo, "se qualcuno ti invita per un caffè, ci vai", perché potrebbe andarne del futuro dell'universo.

74 min
Genere: Documentario
Lingua: Italiana
Regia: Anna De Manincor, Zimmer Frei
Il CERN è come una città con una sua sinfonia, fatta di corridoi deserti e spazi di condivisione, di una dimensione diurna, brulicante, e di una dimensione notturna, più silenziosa (ma sempre sveglia), di un sindaco - l'italiana Fabiola Giannotti, attualmente direttrice generale -, persino di un trio musicale, e di una cattedrale nella cattedrale, l'immenso acceleratore LHC, scrigno dei misteri del cosmo, ai piedi del quale l'essere umano, che pure l'ha costruito, appare sempre troppo piccolo.
Dopo aver ritratto Bruxelles, Copenaghen, Budapest, Marsiglia e "Mutonia", nell'ambito del progetto Temporary Cities, la regista guarda dunque ad un'altra comunità urbana in perenne costruzione e ricostruzione (recentemente, il collasso di un collegamento elettrico su ventimila che ne esistono ha causato danni enormi, imposto il fermo di un anno e una globale ricostruzione). Il CERN, però, non è solo una città sperimentale ma anche, soprattutto, una città ideale, in cui il contributo del singolo non è mai sufficiente né risolutivo, ma è l'apporto dei tanti, senza etichette di religione o nazionalità, a motivare i progressi. Il documentario, attraverso le voci di alcuni protagonisti dell'organizzazione, racconta perciò anche la sfida democratica imposta dal progetto stesso, la forte competizione che si annida al suo interno, le tante storie di occasioni mancate, sognate, sfiorate. Se l'obiettivo di chi abita quel luogo è osservare la natura, il film si pone giustamente in una posizione simile, il suo occhio è quello di un osservatore dell'osservatorio e degli osservatori.
L'aspetto sociale risulta il più indagato, ma non manca qualche incursione nelle problematiche scientifiche vere e proprie (Trovato lo Higgs, cosa cercare? Dov'è la nuova fisica? Cosa significa che il vuoto è pieno? Come si spiegano i cambi di "personalità" dei neutrini?). Sono quesiti sterminati rubati a qualche conversazione apparentemente informale, perché è così che accade al CERN: è al tavolo del bar che si discutono i grandi misteri. Per questo, "se qualcuno ti invita per un caffè, ci vai", perché potrebbe andarne del futuro dell'universo.